Si possono percepire contemporaneamente sia l’indennità di disoccupazione che l’assegno per coloro che hanno una capacità di lavoro ridotta a meno di un terzo?

La legge tutela le fasce deboli della popolazione prevedendo agevolazioni e sussidi di natura economica. Tra i soggetti maggiormente protetti rientrano senza dubbio i malati e i meno abbienti, tra i quali si annoverano anche i disoccupati involontari, cioè coloro che hanno incolpevolmente perso il lavoro. Per costoro la legge prevede alcuni ammortizzatori sociali, erogati dall’Inps dietro espressa richiesta.

Può accadere che la stessa persona possa astrattamente beneficiare di più provvidenze economiche, le quali però non possono coesistere. In questo preciso contesto si pone il seguente quesito: Naspi e assegno ordinario di invalidità sono compatibili? Vediamo cosa stabilisce la legge.

Naspi: cos’è e come funziona?

La Naspi è l’indennità di disoccupazione che spetta ai dipendenti – pubblici e privati – che hanno incolpevolmente perso l’impiego e che ne hanno fatto richiesta all’Inps entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Si tratta in buona sostanza di coloro che sono stati licenziati, a cui non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato e perfino dei dimissionari, se l’abbandono del posto di lavoro è stato legittimato da una giusta causa.

Il valore mensile della Naspi è pari al 75% della retribuzione media imponibile degli ultimi 48 mesi.

L’indennità subisce una riduzione del 3% ogni mese a decorrere dalla sesta mensilità di fruizione, oppure dall’ottava se il disoccupato ha compiuto 50 anni alla data di presentazione della domanda.

La durata di erogazione dell’indennità di disoccupazione varia in base ai contributi versati dal lavoratore negli ultimi 4 anni.

Per la precisione, la Naspi è corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni.

Non è tuttavia possibile percepirla per oltre 24 mesi.

Assegno ordinario di invalidità: cos’è e come funziona?

L’assegno ordinario d’invalidità è una prestazione previdenziale, legata ai contributi versati, erogata a persone che presentano un grado di invalidità certificato.

Per la precisione, l’assegno ordinario di invalidità è riconosciuto dall’Inps a favore dei lavoratori dipendenti privati e autonomi, nonché agli iscritti alla gestione separata, che ne facciano espressa domanda, purché sussistano le seguenti condizioni:

  • il versamento di contributi per almeno cinque anni, dei quali tre nell’ultimo quinquennio precedente alla domanda;
  • il riconoscimento, da parte dell’ufficio medico legale dell’Inps, che la capacità di lavoro dell’assicurato, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, a meno di un terzo (1/3).

L’importo dell’assegno ordinario di invalidità varia in base ai contributi previdenziali versati dal beneficiario; è calcolato utilizzando un sistema misto o contributivo, considerando l’anzianità contributiva del lavoratore.

L’assegno ordinario di invalidità è compatibile con l’attività lavorativa anche se, superando determinati limiti di reddito, subisce una riduzione dell’importo.

Naspi e assegno ordinario di invalidità sono incompatibili?

Naspi e assegno ordinario di invalidità sono incompatibili: la stessa persona non può beneficiare contemporaneamente di entrambe le provvidenze.

Se però ricorrono i presupposti tanto per l’uno quanto per l’altro beneficio, al disoccupato è consentito scegliere il trattamento che preferisce ricevere.

Ad esempio, il disoccupato può decidere di sospendere l’assegno ordinario che già percepiva per fruire della Naspi; in questo modo, l’assegno gli verrebbe erogato nuovamente al termine dell’indennità di disoccupazione.

Tutto ciò, in ragione delle seguenti considerazioni:

  • l’importo della Naspi potrebbe essere superiore a quello dell’assegno ordinario. Il lavoratore, per il tempo di percezione dell’indennità di disoccupazione, avrebbe quindi una convenienza economica;
  • durante la fruizione della Naspi il lavoratore avrebbe diritto a contribuzione figurativa che è utile per il calcolo della pensione.

In qualsiasi momento, a chi è titolare di assegno ordinario è concessa la facoltà di interrompere la fruizione della Naspi per tornare a percepire l’assegno.

In buona sostanza, il lavoratore può scegliere tra l’indennità di disoccupazione e l’assegno ordinario, cosicché potrà essere preferito il primo se di importo maggiore.

Va infine considerato un altro aspetto: poiché la Naspi subisce una riduzione mensile del 3% a decorrere dal primo giorno del sesto mese di fruizione, si può decidere di interrompere la disoccupazione e di tornare a beneficiare dell’assegno ordinario qualora l’importo di quest’ultimo sia divenuto più conveniente.

Insomma: il disoccupato può sempre decidere di interrompere la Naspi e tornare a percepire l’assegno ordinario.

 

Fonte: https://www.laleggepertutti.it/688439_naspi-e-assegno-ordinario-di-invalidita-sono-compatibili
(www.LaLeggePerTutti.it)

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