La fruizione della NASpI non è condizione necessaria per il successivo accesso all’APE Sociale: sentenza di Cassazione avverso INPS e Ministero del Lavoro.

Per fruire dell’APE Sociale non è indispensabile aver ottenuto la NASpI: lo afferma la Corte di Cassazione con una recente sentenza che sottolinea il diritto di accedere alla prestazione di anticipo pensionistico semplicemente dimostrando di essere in stato di disoccupazione.

Un pronunciamento storico, che ribalta la posizione da anni assunta dall’INPS, di concerto con il Minstero del Lavoro, sulle condizioni di accesso all’accompagnamento economico da parte dello Stato fino all’età della pensione di vecchiaia.

Cassazione:APE Sociale anche senza NASpI

La Cassazione, con la sentenza n. 24950 del 24 settembre 2024, ha accolto la richiesta di una lavoratrice andando contro l’interpretazione INPS e Ministero del Lavoro, sostenitori dell’accesso all’APE Sociale solo in seguito al termine della riscossione dell’indennità riferita alla NASpI.

I giudici, con sentenza n. 24950 del 17 settembre 2024 (Cassazione civile, Sezione lavoro) hanno spiegato che la NASpI non è una condizione necessaria per l’accesso all’APE sociale, in quanto la normativa vigente prevede solo la condizione relativa alla cessazione della fruizione dell’indennità di disoccupazione.

Il diritto all’APE sociale, in applicazione dell’articolo 1, comma 179, legge n. 232 del 2016, richiede –tra gli altri requisiti – uno stato di disoccupazione in capo al beneficiario, ma non postula che lo stesso abbia anche beneficiato dell’indennità di disoccupazione, prevedendo soltanto che, ove l’interessato abbia beneficiato della detta indennità, la stessa sia cessata.

Secondo la Cassazione, quindi, la cessazione della NASpI è necessaria soltanto nel caso in cui l’aspirante beneficiario dell’APE Sociale ne abbia fruito. Diversamente, basta lo stato di disoccupazione:

  • se il lavoratore ha percepito la NASpI, allora l’APE Sociale può essere concessa solo al termine del periodo di disoccupazione;
  • in assenza della NASpI, è sufficiente lo stato di disoccupazione per qualificarsi al beneficio, rendendo la misura più accessibile a un numero maggiore di lavoratori in stato di bisogno.

Requisiti APE Sociale per i disoccupati

L’APe Sociale, lo ricordiamo, è una forma di sostegno economico fino al raggiungimento dei 67 anni di età, destinata ai lavoratori in situazioni di disagio che non abbiano ancora raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia. Introdotta dalla Legge n. 236/2017, la misura è rivolta a persone di età non inferiore a 63 anni e 5 mesi che, per diverse ragioni, si trovano in stato di disoccupazione o che hanno maturato specifici requisiti contributivi. Il sussidio prevede un importo massimo di 1.500 euro mensili, non rivalutabili e senza tredicesima.

Tra i beneficiari dell’APE Sociale, la legge include in particolare i lavoratori disoccupati che hanno perso il lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa, scadenza di contratto a tempo determinato, o risoluzione consensuale. Questi soggetti devono aver lavorato per almeno 18 mesi negli ultimi 36 mesi e possedere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.

Inoltre, è necessaria la conclusione di eventuali prestazioni di disoccupazione (NASpI) per ottenere l’accesso all’Ape Sociale. E qui interviene il nuovo orientamento giurisprudenziale della Cassazione, che ha messo in discussione l’obbligatorietà del requisito della NASpI.

La Corte, in pratica, rigetta la prassi interpretativa dell’INPS, affermando che il diritto all’Ape Sociale è subordinato allo stato di disoccupazione ma non all’effettiva percezione della NASpI.

Cosa succede adesso?

In teoria, la nuova sentenza amplia le possibilità di accesso all’APE Sociale per i disoccupati, includendo anche chi non ha maturato i requisiti per la NASpI, ad esempio chi non ha accumulato almeno 13 settimane contributive negli ultimi quattro anni.

Con la recente interpretazione della Cassazione, l’accesso a questa misura potrebbe divenire più semplice e diretto, senza il vincolo della NASpI come requisito preliminare. Ma nulla di ciò potrà avvenire finché l’INPS non recepirà la sentenza. Cosa peraltro non scontata.

Allo stresso tempo, i lavoratori che si vedono rigettare la domanda di APE Sociale per mancata fruizione della NASpI possono valutare di presentare un ricorso facendo riferimento alla nuova sentenza di Cassazione.

 

Fonte: https://www.pmi.it/impresa/normativa/453477/ape-sociale-anche-senza-naspi-nuova-sentenza-di-cassazione.html
(www.pmi.it)

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